Oratorio Madonna dell’Aiuto – Ferrera

L’oratorio della Madonna del Divino aiuto ebbe origine da un voto fatto dal sacerdote don Francesco Guglielmi. Durante un viaggio da Roma a Genova, nella collisione della nave su cui egli viaggiava, con altra, nei pressi di Civitavecchia, nella notte del 18 giugno 1841 cadde in mare con grande pericolo della vita. Invocata la B.V. Maria, riuscì contro ogni previsione a salvarsi.
Tornato in patria sciolse il suo voto facendo erigere questo oratorio e dotandolo di tutto il necessario per il suo funzionamento.
Ha pianta rettangolare e presbiterio quadrato, di stile vagamente neoclassico. In alto sopra il presbiterio don Guglielmi volle un affresco che rappresentasse il suo naufragio, scena che ritroviamo anche in un quadro ad olio che sta nella casa parrocchiale di Crodo e che è opera del pittore Lorenzo Peretti, al quale sono anche dovuti alcuni quadri nel predetto oratorio. Sopra l’arco che divide la nave dal presbiterio appare la scritta: 1841 DIE 18 IUNII SACERDOTI FRANCISCO GUGLIELMI IN MARI THIRRENO NAUFRAGO ET FERE SUBMERSO HAEC B.V. MARIAE IMAGO PRAESENS AUXILIUM ET SALUS VITAE (1841 18 giugno: Al sacerdote Francesco Guglielmi naufrago e quasi sommerso nel mare Tirreno questa immagine presente della B.V. Maria fu aiuto e salvezza). L’immagine della Madonna del Divino Aiuto è sopra l’altare marmoreo, ottimamente incorniciata.
Sul muro posto a sud una lapide ricorda questo sacerdote alla cui generosità sono legati
tanti abbellimenti della chiesa parrocchiale: « Alla memoria del sacerdote D. Francesco Guglielmi, nato in Crodo li 16 luglio 1793, morto nelle prime ore del 19 marzo 1864, che alla Religione la Carità accoppiando riconobbe nel possedimento delle ricchezze il sollievo de’ poverelli neppure in morte dimenticati, il culto di Dio ovunque promovendo, edificò a proprie spese quest’oratorio alla Madre del Divino Aiuto in mercé di esser tolto dalle onde a certa morte, di bellissimo concerto di campane arricchì la chiesa parrocchiale; protesse e sostenne la nascente Soc. filarmonica e la generosità dell’animo suo estese ad altre opere volte al pubblico bene, lasciando monumenti perenni di carità verso la Patria, splendido esempio di virtù religiose, morali e cittadine. O Crodesi onorate e pregate pace al benemerito cittadino qui sepolto. Il fratello Pasquale dolentissimo pose».
Sul muro opposto appare anche il monumento in marmo bianco, opera dello scultore A. Bassetti, che celebra le lodi di questo suo
fratello Pasquale, benemerito anch’egli per varie istituzioni in favore dei Crodesi.
Questo oratorio è preceduto da un piccolo protiro ed ha la sacrestia ed un campaniletto sul lato meridionale.
Una scritta sulla facciata era in grado qualche anno fa di ricordare ai Crodesi il voto per cui sorse questo oratorio; al presente è in parte illegibile. Sulla porta di entrata vi è la scritto « Il sacerdote don Francesco Guglielmi fece erigere l’anno 1852 ». Fu però benedetto solo nel 1861. Sebbene questo oratorio sia ricco di suppellettili e possieda perfino un organo, non è praticamente utilizzato.

TRATTO DA: Fede ed Arte a Crodo (T. Bertamini) estratto da Oscellana 1976-1977