Cristo Re dell’Universo
Gesù Cristo è re, perché è l’unico mediatore della salvezza di tutta la creazione. In lui, tutte le cose trovano il loro compimento, la loro vera consistenza secondo il disegno creatore di Dio. Dio continua a creare per mezzo dell’amore e tutta la creazione è chiamata a partecipare alla sua stessa vita divina, a entrare nella sua Famiglia. Questo disegno di amore si compie soltanto nell’invio dell’Uomo-Dio perché solo l’Uomo-Dio è capace, nella sua umanità, di far entrare nella Famiglia del Padre. Se tale è il disegno creatore di Dio, la sua vera e piena realizzazione dipende unicamente da lui, Gesù. Ma, poiché la creazione si è staccata dal suo Dio per effetto del peccato, la regalità di Gesù Cristo assume l’aspetto di una riconciliazione universale che egli opera versando il suo sangue sulla croce. La festa di Cristo Re può essere l’occasione per approfondire una verità essenziale della nostra fede e per rivalutare il contenuto di questa regalità nel contesto dei nuovi rapporti Chiesamondo. Cristo è re per creare un popolo regale, libero da ogni asservimento dell’uomo, per favorire e accogliere le risorse, le consuetudini, le ricchezze dei popoli, purificarle, consolidarle, elevarle.
(cfr. Concilio Vaticano II – Costituzione “Lumen Gentium”)
In particolare, i laici, partecipi della regalità di Cristo, devono operare per la promozione della persona umana, per animare di spirito evangelico le realtà temporali, e dare così testimonianza concreta che Cristo Re è liberatore e salvatore di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. Cristo, l’uomo nuovo, solidale con la comunità umana, eleva e perfeziona, nel suo mistero pasquale, l’attività degli uomini per una migliore, più umana convivenza nella collaborazione, nella fraternità, nella pace.
(cfr. Concilio Vaticano II – Costituzione “Gaudium et Spes”)