Epifania del Signore

Epifania del Signore

Gesù si manifesta a tutti i popoli del mondo…
Facilmente ogni discorso sull’«unità», in qualsiasi
campo, rischia di essere frainteso. Spesso si pretende
per unità una piatta uniformità: l’annullamento di
ogni differenza individuale, un totale livellamento.
Si inaugura così un sistema di facili etichette e di facili
ostracismi. Chi non si adegua alla media viene bollato come estremista o
come reazionario o come eretico. Eppure la diversità e la varietà dei
caratteri delle nazioni sono la ricchezza dell’umanità. Anche il fatto che
la Chiesa sia una ed universale non esclude che nel suo ambito possano
coesistere «diversi modi» di vivere l’unica fede. Per troppo tempo la
Chiesa è stata legata al mondo culturale occidentale e all’uomo bianco
per calare il cristianesimo in stampi e categorie mentali tipicamente
europei, ma la Chiesa di Cristo non può essere bianca o nera o gialla come
non può essere proletaria o borghese o capitalista: le sue porte sono
aperte a tutti. Il cristiano non può rifiutare aprioristicamente la novità o
l’originalità per se stesse; deve prima verificare se esse non siano magari
una nuova dimensione della fede nell’Unico Cristo. Molte esperienze
attuali, che qualche volta scandalizzano i tutori dell’uniformità (non
dell’unità), sono il segno del rigoglio della vita della Chiesa. Cristo ci dà la
misura di ogni cosa: Ama Dio con tutto il tuo cuore, amatevi come io vi ho
amato. Questa è la stella da seguire, per giungere al nostro autentico e
unico centro di unità: «il mistero di cui (il Padre) ci ha fatti partecipi».
(www.maranatha.it)