Oratorio Sant’Antonio da Padova – Emo

L’origine dell’oratorio di S. Antonio da Padova della frazione Emo è da ricercarsi nella devozione al Santo raffigurato in una cappellina o edicola che ancora si può vedere su un lato della piaìza su cui si affaccia l’oratorio. Le abbondanti elemosine raccolte in questa edicola stimolarono i crodesi di questa frazione a chiedere di poter avere anch’essi il loro oratorio da intitolare al Santo. Con supplica del 11 luglio 1672 essi domandarono al vescovo di realizzare il loro desiderio, proponendo perfino alla sua approvazione il disegno del futuro oratorio, e chiedendo di poter porre subito la prima pietra ed iniziare così la raccolta dei fondi e delle offerte. Il vicario generale. G. B. Menatti concesse l’autorizzazione e subito si iniziarono le raccolte di offerte. I fondi parvero sufficienti sul principiare del 1681 e così in quell’anno l’oratorio fu costruito e nei due anni successivi intonacato e decorato internamente.
Il 5 dicembre 1683 si registra una sottoscrizione di offerte per il nuovo altare e si chiede la benedizione del sacro edificio. Fra gli offerenti notiamo il dott. Giuseppe Divizioli, milanese, e pretore in valle Antigorio ed il fiscale capitano Pietro Francesco Buzio di Borgomanero il quale offrì un pallio per l’altare; alcuni sacerdoti fecero offerta di celebrazioni di SS. Messe, altri crodesi promisero del denaro per la costituzione di una sufficiente dotazione. In quello stesso giorno con l’assistenza dei parroci di Cravegna e di Mozzio, di altri sacerdoti e con gran concorso di popolo, il prevosto don Marcello Zanolio di Crodo, che era anche vicario foraneo, benedisse l’oratorio a consolazione del popolo celebrandovi una Messa solenne (1).
Questo oratorio durante il periodo seguito alla terribile alluvione del 1834, quando la chiesa di S. Stefano era inagibile, servì di parrocchiale. Fu fatto restaurare a proprie spese dal sacerdote Francesco Guglielmi il quale nel 1860 pose anche il nuovo altare con base e alzata in marmo e le due belle balaustre (2).
Questo oratorio ha pianta rettangolare con coro della stessa forma ed è coperto da volta a vele. Nella volta del presbiterio vi sono stucchi di buon disegno. E’ intonacato solo nella facciata, dove si aprono, oltre la porta centrale, le solite due finestre devozionali a lato ed una in alto. Ha anche un piccolo campanile ed una
sacrestia sul lato destro. Il quadro sopra l’altare rappresenta la B. V. Maria con il Bambino ed alcuni Santi ed è della fine del sec. XVII.
NOTE:
1) Documenti in Archivio parrocchiale di Crodo.
2) Documento in Archivio parrocchiale di Crodo.

TRATTO DA: Fede ed Arte a Crodo (T. Bertamini) estratto da Oscellana 1976-1977