Chiesa Baceno – Cappella della Madonna

Sull’imponente pilastro di sinistra, prima di accedere alla cappella dedicata alla Madonna, si presenta un grande affresco con una Madonna in trono che sorregge il figlio, opera di stile tardo gotico. Nella parte di affresco sotto i piedi, sono rilevabili alcuni graffiti: “20 octo 1539, 1551, 1564”, e una lunga scritta la quale rammenta che giovedì 5 ottobre 1553 fu qui sepolto Giovanni de Palude nipote dell’allora curato Domenico de Palude. Qui sotto, infatti, era la tomba riservata ai preti della parrocchia.
Sull’imponente pilastro di sinistra, prima di accedere alla cappella dedicata alla Madonna, si presenta un grande affresco con una Madonna in trono che sorregge il figlio, opera di stile tardo gotico. Nella parte di affresco sotto i piedi, sono rilevabili alcuni graffiti: “20 octo 1539, 1551, 1564”, e una lunga scritta la quale rammenta che giovedì 5 ottobre 1553 fu qui sepolto Giovanni de Palude nipote dell’allora curato Domenico de Palude. Qui sotto, infatti, era la tomba riservata ai preti della parrocchia.
Situata di fronte alla quinta crociera, la cappella della Madonna è artisticamente considerata la parte più pregevole della chiesa.  E’ stata costruita con le volte a costoloni nel 1326 sfruttando il corpo edilizio formato dalla gradinata e dal ripiano che consentiva l’ingresso nella primitiva cappella; i suoi affreschi sono tutti dedicati alla vita della Madonna.
Sulle vele le figure della nascita di Maria, e la madre S. Anna; lo sposalizio della Vergine,  la nascita di Gesù e l’adorazione dei Magi.
Sulla parete di fondo, sopra a destra,  l’Annunziata, una giovane Maria con la serenità e la particolare bellezza che solamente le donne in attesa di un figlio possiedono. Sul lato sinistro, il giglio e la mano benedicente dell’arcangelo Gabriele annunziante. Sulla parte inferiore della parete è raffigurata il “Transito” della Madonna attorniata dagli apostoli aureolati.
Sotto l’armadietto di destra è ancora visibile la parte inferiore di un precedente affresco dedicato a S. Antonio Abate.
Come si vede queste opere sono state gravemente danneggiate quando agli inizi del ‘700 si volle trasformare la cappella della Madonna in cappella del S. Rosario, inserendo due armadietti barocchi per la conservazione delle reliquie.
Sulla parete di ponente, a sinistra della finestra, è affrescata una squisita Madonna del Latte
detta anche Madonna delle Grazie anticamente molto venerata dagli svizzeri dell’Alta
Valle del Rodano. Sulla destra è rappresentata la Visitazione della Madonna a  S. Elisabetta.
Questo affresco, come si vede ne ricopre uno precedente con la probabile figura di S. Domenico: in alto,  un angelo adorante. Nessuna firma e nessun documento ci consentono di individuare
l’autore di queste opere, ma in base a strettissime affinità con altri affreschi eseguiti nel Novarese, datati e documentati, si possono certamente attribuire ai  figli di Tomaso Cagnola.
Sopra l’arco che immette al presbiterio è affrescata una singolare serie di “ex voto” e sull’intradosso un’Annunciazione dei Da Campo, del 1509.
Di notevole pregio è il paliotto dell’altare in  scagliola nera con decorazioni datato 1724.